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Densitometria Ossea senza Radiazioni

Come avviene la densiometria ossea attraverso valutazione ecografia

La densiometria ossea attraverso valutazione ecografia si basa sull’impiego di ultrasuoni a bassa frequenza e assolutamente innocui per l’organismo. Durante l’esame il paziente viene fatto sdraiare su un lettino e gli viene applicato un apposito trasduttore ecografico a livello del calcagno, dell’anca o della colonna vertebrale lombare. Queste sono le aree anatomiche dove la composizione ossea garantisce la maggiore attendibilità dei risultati.

Gli ultrasuoni attraversano indoloremente i tessuti molli e vengono in parte assorbiti dal tessuto osseo sottostante. L’esito di questa interazione viene letto da un computer, che restituisce parametri come la velocità di conduzione del suono nell’osso e l’attenuazione ultrasonora.

Interpretazione dei risultati

I valori ottenuti con la densiometria ossea attraverso valutazione ecografia permettono di classificare il paziente in base al grado di rischio di frattura per fragilità scheletrica e di formulare quindi una diagnosi di osteopenia, osteoporosi o condizioni pre-osteoporotiche. Consentono inoltre di impostare la terapia più adeguata, che può comprendere supplementi di calcio e vitamina D, farmaci anti-riassorbitivi o ormonali, modifiche alla dieta e all’attività fisica.

È buona norma ripetere la densiometria ossea attraverso valutazione ecografia a intervalli regolari per monitorare l’efficacia del trattamento nel tempo.

Vantaggi della densiometria ossea attraverso valutazione ecografia Rispetto alla tradizionale MOC eseguita con densitometria ossea DEXA a raggi X,

La densiometria ossea attraverso valutazione ecografia presenta indubbi vantaggi: non espone il paziente a radiazioni ionizzanti potenzialmente dannose, è indolore, non invasiva, molto rapida da eseguire e ben tollerata anche da bambini e anziani. Per questi motivi si sta velocemente affermando come metodica diagnostica di elezione per la salute delle nostre ossa.

La tecnologia REMS: un nuovo standard per la salute ossea

La densitometria ossea REMS (Radiofrequency Echographic Multi Spectrometry) rappresenta un approccio innovativo nella valutazione della densità minerale ossea e del rischio di frattura. Questa metodica integra l’imaging ecografico convenzionale con l’analisi spettrale dei segnali a radiofrequenza grezzi, non filtrati, acquisiti durante la scansione.

Ciò consente di ottenere una miriade di informazioni sulla struttura ossea, elaborate attraverso sofisticati algoritmi per eliminare artefatti e rumori. Ne derivano parametri quantitativi estremamente accurati, come il T-score che classifica il grado di osteopenia/osteoporosi. Ma anche qualitativi, come il Fragility Score che stima il rischio fratturativo indipendente dalla densità ossea.

La tecnologia REMS supera tutti i limiti della tradizionale DEXA, garantendo diagnosi precise anche in presenza di patologie concomitanti. E soprattutto, non impiega radiazioni ionizzanti, risultando sicura per tutti i pazienti.

Vantaggi della densitometria REMS

La densitometria REMS presenta svariati vantaggi rispetto alle altre metodiche:

  • Assenza di radiazioni ionizzanti, che la rende una procedura completamente sicura e ripetibile nel tempo
  • Rapidità di esecuzione (circa 5 minuti) e ottima tollerabilità
  • Alta precisione e accuratezza diagnostica anche in soggetti con artrosi, scoliosi, calcificazioni
  • Possibilità di ottenere informazioni sia quantitative (densità ossea con T-score) che qualitative (Fragility Score per il rischio fratturativo)
  • Scarsa operatore-dipendenza e ottima riproducibilità dei risultati

Per queste ragioni la densitometria REMS si sta imponendo come nuovo standard d’elezione per lo screening e il monitoraggio delle patologie scheletriche come l’osteoporosi.

I riconoscimenti della tecnologia REMS

La tecnologia REMS è stata riconosciuta come una pratica eccellente ed è stata inclusa nelle Linee Guida ufficiali per la gestione delle Fratture da Fragilità. Queste linee guida, validate dall’Istituto Superiore di Sanità, sono state sviluppate da otto società scientifiche, con la SIOT che ha guidato l’iniziativa, e hanno visto il contributo di 16 associazioni di pazienti. L’obiettivo era creare un manuale pratico per i medici, focalizzato sulla diagnosi, sulla stratificazione del rischio e sulla continuità dell’assistenza per questo tipo di fratture. REMS aiuta a standardizzare la pratica clinica, minimizzando le variazioni nei trattamenti pur permettendo approcci personalizzati per soddisfare le necessità individuali dei pazienti in tutte le fasi dell’assistenza, dalla diagnosi al monitoraggio e alla riabilitazione. Le Linee Guida sono state pubblicate il 18 ottobre 2021, in coincidenza con la Giornata Mondiale dell’Osteoporosi, e presentate durante un evento organizzato dalla Fondazione Italiana Ricerca Malattie dell’Osso (FIRMO). Recentemente, la tecnologia REMS è stata analizzata in uno studio di Health Technology Assessment (HTA) condotto dalla SDA Bocconi.

L’osteoporosi 

L’osteoporosi è una condizione sistemica dello scheletro che si manifesta con una ridotta densità ossea e cambiamenti strutturali nell’osso, portando a un maggior rischio di subire fratture. Questa malattia affligge milioni di individui globalmente, indebolendo le ossa che sono fondamentali per il nostro sostegno, movimento e protezione degli organi. Normalmente resistenti e flessibili, le ossa possono sopportare pressioni, colpi e torsioni quotidiane; tuttavia, l’osteoporosi le rende deboli e fragili, causando fratture dolorose che complicano le attività quotidiane. Spesso, l’osteoporosi emerge come parte dell’invecchiamento naturale, iniziando dopo i 35 anni e conducendo a fratture da fragilità. In Italia, si stima che una donna su tre e un uomo su cinque oltre i 50 anni subiranno fratture legate all’osteoporosi nel corso della loro vita.

Queste fratture influenzano significativamente l’indipendenza e l’autonomia dell’individuo, con circa il 25% dei casi che richiede assistenza ospedaliera a lungo termine. Nota come la “malattia silenziosa,” l’osteoporosi spesso non presenta sintomi evidenti fino alla comparsa di una frattura, e talvolta la diagnosi può mancare anche in questi casi. Pertanto, è cruciale effettuare una diagnosi precoce mediante test diagnostici per prevenire le conseguenze debilitanti della malattia. Un’adeguata gestione, insieme a uno stile di vita sano e un’alimentazione equilibrata, è fondamentale per ritardare l’insorgenza e rallentare la progressione dell’osteoporosi.

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